Il Blog del Tempio della Grande Dea
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Il Sacrificio delle Madri (e di Figlie e Figli)

Hanno poco di tenero queste immagini. Sono immagini che testimoniano che nel 2021 non abbiamo capito ancora nulla.


Non abbiamo capito che l’economia mondiale si regge sul lavoro delle madri, un lavoro sommerso, nascosto, non riconosciuto, non pagato.


Il lavoro delle madri


Le donne in queste foto, come quelle di tutto il mondo, in situazioni da gravi a gravissime, oltre a mettere al mondo, ad allattare, a prendersi cura della prole, sono costrette a lavorare faticosamente, portandosi le loro piccole ed i loro piccoli sul luogo di lavoro, spesso in condizioni di scarsissima igiene o con condizioni atmosferiche che ne mettono in pericolo la loro salute.

In ogni caso la diade madre-figliə è alterata e danneggiata nella sua sana evoluzione a favore di perverse dinamiche capitaliste.


Assurdo che non si sia ancora compreso che per crescere un bambino ci serve un intero villaggio, non una madre alla quale viene chiesto al contempo di lavorare fino a svenire, di allattare e di portare pesi, mentre trasporta altri due o tre figli di cui uno neonato.

Assurdo chiedere così tanto ad un solo essere umano, assurdo sacrificare il sacro tempo della maternità in nome del lavoro.

Assurdo che si immoli la felicità ed il benessere di mamme e bimbə sull’altare di un fantomatico benessere economico.

Invece la guerra è inoculata fin dalla vita nel grembo, in modi come questi.


Qual è, dunque, la differenza con l’educazione spartana che tanto ci indigna?

La guerra ce la portiamo dentro a causa di questa precoce, ingiusta e violenta separazione dalle cure materne, a causa dell’isolamento e a causa di questa cultura tossica e necrotica.


Dobbiamo comprendere che madri felici e riposate cresceranno figliə sereni e che saranno in grado di relazionarsi in pace, cosicché la guerra sarà solo un brutto ricordo.


Spero di vedere quel giorno in cui potremo dire di vivere di nuovo in una Società di Pace, dove la Cura, non il profitto, sia il valore più importante.



Maya Vassallo Di Florio