Il Blog del Tempio della Grande Dea
Pratiche Sacre Creature Sacre e Dee

La Magia delle Fate

fata
Dal Solstizio d’Estate inizia il periodo dell’anno durante il quale possiamo connetterci più che mai con le Fate.

Il Midsummer Night’s Dream di William Shakespeare narra di un mondo In-Cantato, Fatato, Magico, Naturale e Sovra-Naturale al tempo stesso, uno spazio liminale tra i Mondi, nelle pieghe del quale occhi e sensi attenti e cuori puri possono scorgerle…

Tuttavia non dobbiamo pensare alle Fate unicamente nei termini veicolatici dalle narrazioni dei media, dei cartoni animati, di molti film ed illustrazioni.

Non solo, almeno: sarebbe terribilmente riduttivo.


Come per tante Dee, anche nei confronti delle Fate è avvenuto un occultamento del mito, ove non una loro demonizzazione o ridicolizzazione che le ha fatte pervenire a noi come dispettose, talvolta rapitrici di bambinə, talaltra sciocche e vacue.


Chi sono le Fate in realtà?


In realtà le Fate sono le Fatae, le signore del Fato, tessitrici del Destino di ogni persona, creature magiche oracolari che conoscono i segreti dell’ordito e della trama della vita di ciascuna persona e sanno vedere tra le pieghe del Tempo e dello Spazio.


Sono gli Spiriti dei Boschi, dei Laghi, dei Fiumi, delle Cascate, del Mare e proteggono l’accesso alla controparte magica di ogni paesaggio, visibile a chi ha il cuore puro e occhi che sanno vedere oltre il Velo.

Sono le In-Cantatrici, coloro che in-cantano le Erbe, ne conoscono profondamente le proprietà e sanno come usarle.

Sono coloro che custodisco i cancelli verso l’Altromondo e guidano le Anime dei defunti nel loro percorso, come Morgan la Fay, Sacerdotessa e Fata che accompagna Re Artù, il fratello mortalmente ferito, oltre le onde, nell’Isola di Avalon.

Sono creature Elementali, Genius Loci, potenti Dee Ctonie che si incontrano nei luoghi incontaminati in Natura o presso i tumuli megalitici.

Sono le Signore del Destino, come le Parche, le Norne, le Moire… che tessono la base sulla quale ciascun di noi ricama il resto a seconda della propria natura, dei propri desideri, della propria visione del mondo, del contatto profondo (o meno) con la propria Verità interiore.


Quando diciamo che qualcosa è fatale, alludiamo alla sua inevitabilità, al suo esser cosa fatta.

Al tempo stesso abbiamo la nostra parte di libertà per co-creare la nostra vita con la loro amorevole guida, seguendo la bussola della nostra etica, non morale, beninteso: sono due cose diverse.

Come scriveva Rimbaud, infatti:

“La morale è una debolezza della mente.

Tutti gli esseri sono destinati fatalmente alla felicità.”


Collage di dipinti Fatati

Connettersi con le Fate


In questo periodo possiamo praticare la Fairy Magic, la Magia delle Fate, recandoci in Natura, lasciando offerte e cantando loro presso Fairy ponds (piscine delle Fate, “calderoni” alla base degli alberi che dopo i temporali sono colmi di Acque), i Fairy Rings (anelli creati da Funghi, Fiori o Rami), Fairy Caves (entrate nelle rocce o negli alberi, grotte presso i Laghi o il Mare, grotte dietro alle Cascate)… possiamo danzare per loro e con loro…

Ma soprattutto, connettersi con le Fate è essere consapevoli di sé e di cosa ci circonda e rispettare e rispettarci.


Come dico sempre a coloro che sono in formazione come Sacerdotesse e Sacerdoti di Afrodite: è essere contemporaneamente in uno stato di Con-Centrazione e At-tenzione: in ascolto di ciò che si muove dentro e di ciò che si muove fuori, in connessione con la Tela della Vita, il Wyrd, l’Akasha (a seconda di come la tradizione la definisce).


Connettersi con le Fate è onorare e mantenere l’Equilibrio tra gli Elementi dentro e fuori di noi, curando la nostra salute psicofisica, nella consapevolezza che non esiste separazione e noi siamo fatti di Essi:


“V’anno quattro elementi che costituiscono la base di tutte le cose materiali e cioè il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria che compongono tutte le cose terrene, non per fusione, ma per trasmutazione e per raggruppamento e in cui tutte le cose si risolvono quando si corrompono”.

(“De Occulta Philosophia”, Enrico Cornelio Agrippa)


Le Fate sono Dee potenti, ctonie, oracolari (come scrive Max Dashu nel suo libro “Streghe e Pagane”, il termine latino fata deriva da fari, “parlare”, solo dopo Isidoro di Siviglia ne rovesciò il significato in fatua, “sciocca”), Medichesse, tessitrici, incantatrici, accompagnatrici dei defunti.

Allora alla luce di questo, il modo più efficace, profondo e consapevole per approfondire la nostra relazione con loro è interrogarle dentro noi stessə, dopotutto sono/siamo Oracoli e le risposte che cerchiamo sono già dentro di noi:

Gnōthi Sautón

Nosce Te Ipsum

Conosci Te Stessə

È il cuore di tutti gli insegnamenti.


Domande Fatali/Fatate


Ecco alcune domande Fatali/Fatate, che ci aiuteranno a lasciar andare come pelle di Serpente le parti di noi che sono veleno per noi stessə e le altre persone -poiché non autentiche- e nutriranno la parte sana e Vera della nostra Essenza e delle nostre Relazioni.

Qualsiasi cosa decidiamo di Dire o Fare, chiediamo sempre alla nostra Fata interiore o esteriore:


“Perché lo sto facendo?

Per Amore o per Paura o agendo una mia Ferita?”

Questa cosa mi fa bene davvero?

Nuoce a qualcuno? Come impatterebbe sulla vita delle persone coinvolte?

È il caso che io intervenga per toccare la Rete? Sono nelle condizioni di Saggezza e Purezza del cuore per poterlo fare?

Lo faccio per Amore o per avere Controllo e Potere su qualcosa o qualcuno?

Di cosa ho davvero bisogno? Cosa mi renderebbe davvero felice?"


Queste domande sono Magiche…


Rispondendo ad esse con sincerità, permettiamo a noi stessə di guarire…


Con Amore Fatato,



Maya Vassallo Di Florio




Dipinti:

Al centro "Morgan Le Fay" (1864) by Anthony Frederick Sandys

Dall’alto a sinistra procedendo in senso orario:

"Destino" (1900) by John William Waterhouse

"Sono piuttosto stanca delle ombre, disse la Signora di Shalott" (1916) by John William Waterhouse

"Circe Invidiosa" (1892) by John William Waterhouse

"L’Incantatrice" (1911) by John William Waterhouse

Public domain, attraverso Wikimedia Commons