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Incontrando Gorgò: Regina di Sparta

Articolo a cura di Aurora Caslini

Benvenute e benvenuti in questo episodio de “La Luce Delle Antenate”.

Il personaggio che abbiamo qui oggi è stato difficile da rintracciare ma dopo lunghe peripezie ed avventure, sono riuscita portarla da noi.

Ella è sicuramente uno dei personaggi femminili più interessanti della storia greca, non solo perché figlia di Re Cleomene, moglie di Leonida e madre di Re Plistarco. Infatti, è stata acclamata ed elogiata per le sue doti anche da storici e autori come Erodoto e Plutarco, che le donne citavano raramente o senza dire il loro nome.

Di chi sto parlando?
Diamo dunque il benvenuto a Gorgò, Regina di Sparta!

“E’ un piacere per me essere qui con voi e sono molto onorata di essere stata scelta per questa Rubrica. Spero che la mia storia, le mie parole ed idee possano essere utili anche alle donne coraggiose di oggi.”



Grazie mille delle tue belle parole e della tua disponibilità, sono certa che questa Intervista aiuterà molte e molti a scardinare i preconcetti moderni e spesso errati che abbiamo. Bene, la prima domanda riguarda l’istruzione. Secondo molti in Grecia, le donne non ricevano alcun tipo di istruzione ed educazione, è vero?

“Si, questo è corretto. Tuttavia, c’è un grosso ma che pongo alla tua attenzione e a quella di chi sta leggendo.. Non nella mia amata Sparta! Tutti conoscerete la “Costituzione di Licurgo”, il famoso legislatore che fondò le Leggi della mia polis. Ebbene, egli concesse alle donne l’istruzione , l’educazione e l’allenamento così come agli uomini. Nessuna donna doveva sentirsi inferiore né per prestazione fisica, né per cultura ed educazione ai proprio compagni, mariti, fratelli o padri. Io stessa studiai canto, lettere, storia, filosofia, imparai a comporre poesie e a suonare. Così come prevedevano le nostre leggi: imparai a difendermi da eventuali aggressori, allenai il mio copro con attività fisiche come la corsa o le corse sui carri. Starete pensando che queste ultime attività che vi ho descritto, si svolgevano divise dagli uomini, ma non è così.”

Ora che ci penso...Plutarco sostiene che tu abbia risposto ad una donna straniera in modo molto particolare, dove hai dato prova della libertà che avevano le donne spartane. Ti va di raccontarci cosa successe?

“Certamente! Il luogo dove il fatto avvenne, ora non importa, ciò che immagino vi interessi sapere è cosa ci dicemmo io e questa donna di cui non vi svelerò nemmeno la provenienza. Un giorno incontrai questa straniera che rimase sorpresa dai valori spartani a tal punto che esordì dicendo: "Solo voi donne di Sparta, comandate sugli uomini" allorchè io le risposi "Sì , ma solo noi generiamo uomini veri".”

Ora ricordo! Questo fatto fu narrato ne “La vita di Licurgo”! Questa donna, dovrà essere rimasta particolarmente colpita dai vostri valori per esordire in quel modo! A proposito di valori, tuo padre, Re Cleomene, te avrà tramandati molti, dunque ti andrebbe di parlarci un po’ del tuo rapporto con lui?

“ Mio padre, mi ha sicuramente trasmesso molti valori e mi ha sempre incoraggiata ad usare la mia saggezza, intelligenza ed acume sin da piccola! Mi ricordo che, quando avevo otto o nove anni, venne da noi un certo Aristagora, che voleva convincere mio padre ad entrare in guerra contro la Persia, supportando la rivolta di Mileto. Quest’uomo non mi piacque sin da quando lo vidi entrare in casa, egli portava con sé un servo e da questo si faceva allacciare i sandali quando si slacciavano. Questa usanza mi stupì talmente tanto, che ad un certo punto vedendo la scena con i miei occhi, esordì ad alta voce : "Padre ma lo straniero non ha le mani?". Vedete a Sparta, siamo abituati a fare tutto da soli, ognuno di noi sapeva provvedere benissimo alle proprie esigenze, per questa ragione rimasi sconvolta.

Tornando al fatto centrale,come vi ho detto poco fa, il mio istinto si era attivato subito e quando mio padre ed io sentemmo cosa volesse lo straniero, compresi perché avvertì che la nostra Sparta e la credibilità di mio padre erano in gioco. Allora, non ci pensai due volte, irruppi nella conversazione ed esortai mio padre a rifiutare la richiesta dello straniero, poiché una risposta affermativa ad essa avrebbe significato l’introduzione di una forte corruzione a Sparta.”

Ora, toccheremo un argomento molto doloroso per te ma sono sicura che avrai da insegnarci molto anche da esso. Cosa successe dopo la morte di tuo padre?

“Prima di rispondere a questa domanda, mi preme dire che mio padre, per quanto portò Sparta allo splendore, morì solo e venne considerato un folle, che arrivò al punto di togliersi la vita. Lo assistetti anche allora, quando era solo e appena tornato dall’esilio, rimasi al suo fianco fino alla fine, fino a quel triste giorno, in cui dopo avermi ricordato ancora una volta di “mantenere la testa alta e fiera”, spirò via e insieme a lui anche il ricordo di mio padre come sovrano giusto e a volte fin troppo severo. Sì, perché da allora mio padre venne ricordato dagli storici solo come “Re Pazzo e Solo” e non c’è cosa che più possa ferire me e la memoria che ho di lui. Quando mio padre spirò, dovetti crescere improvvisamente, ciò non significava che avrei smesso di aiutare la comunità e le donne di questa con i miei consigli, ma significava che ora dovevo diventare Regina e dunque sposarmi, come prevedeva la legge spartana, con
uomo valoroso della mia famiglia e quest’uomo era mio zio: Leonida.”

Ci narri del tuo rapporto con Re Leonida I? Era davvero solo l’eroe e il guerriero freddo che tutti
credono?

“Leonida, essendo mio zio, era molto più grande di me, ma io ero abbastanza matura per capire l’importanza che questo matrimonio avesse, anche se la cosa all’inizio non mi fece impazzire. Egli era un uomo intelligente e di sani valori, soprattutto mi rispettava come donna e moglie, facendomi anche intervenire in questioni riguardanti la polis, come faceva anche mio padre. Lui voleva uomini pronti a combattere per Sparta e di sani valori ; io reclamavo anche l'utilizzo di acume, saggezza e intelligenza.

Queste nostre qualità all'inizio ci fecero scontrare, ma poi ci permisero unendole di regnare la nostra Sparta nel migliore dei modi, in un periodo che roseo non era. Non molti sanno che io e mio marito facemmo delle spedizioni sui nostri carri, per cercare di riunire le poleis greche contro il nemico comune: la Persia. Arrivammo anche ad Atene e lì ancora di più che in altre poleis, rimasero sconvolti dal fatto che una donna greca e sposata si facesse vedere in pubblico, parlasse, indossasse un abito corto, dinamico e leggero guidando per di più un carro. Leonida, era anche un uomo che sapeva vedere oltre, quando partì per le Termopili sapeva come sarebbe andata finire, ne sono quasi certa. Un giorno, mi consegnarono un messaggio da lui, nel quale mi intimava di trovarmi uno sposo bello, giovane che mi sapesse apprezzare qualora lui non fosse più tornato."

Dalle tue parole Gorgò si evince quanto tu amassi Sparta, il tuo popolo, e quanto eri disposta a donare per questa. Mi sorprende molto vedere questo lato di Leonida e questa sua intelligenza anche emotiva e sensibile, dunque grazie per avercene parlato. Tu prima hai citato come lui ti coinvolgesse anche nelle questioni della poleis e a tal proposito mi è venuto in mente un episodio particolare in cui sei riuscita ad aiutare Leonida e gli Efori... sto parlando dell'episodio della tavoletta, vuoi raccontarcelo?

"Questo episodio risale poco prima dello scoppio della Seconda Guerra con i Persiani. Avvenne che un giorno, ci fu recapitata una tavoletta di legno cerata proveniente dal Re Esiliato Demarato. Leonida e gli Efori sospettarono che questa potesse contenere un messaggio importante, ma nessuno aveva idea di come togliere la cera. Così intervenni io, consigliando a Leonida di sciogliere la cera ed il misterioso messaggio fu presto rivelato: Serse stava preprando un attacco alla Grecia"

Agli occhi di ciò, è vero che le donne a Sparta non potevano intervenire in questioni politiche? Se così fosse, come potevate dare consiglio agli uomini anche su questioni delicate?

"Penso che qui, in questo caso, la risposta alle domande che tu mi stai ora ponendo, vada ricercata nel mezzo. Si, non potevamo intervenire in modo diretto forse, ma con dei consigli volti al bene della città sì e per nostra fortuna, nella maggior parte dei casi, la nostra saggezza veniva ascoltata e applicata. Sparta non sarebbe stata così grande, se gli uomini non avrebbero ascoltato la saggezza delle loro compagne."

Si, mi hai davvero illuminata... non avevo pensato a questa possibilità. Bene, le informazioni su dite, purtroppo terminano con la morte di tuo marito, dunque prima di salutarci, ti volevo chiedere: cosa vorresti consigliare alle donne di oggi?

"Questa è una bellissima domanda. Vorrei dire loro di non sottovalutare la loro saggezza e intelligenza, non c'è bisogno di urlare o pestare i piedi per terra, a volte, la cosa più semplice è restare fermi a testa alta, dicendo con fermezza la propria idea. Cercate di amarvi, cercate un equilibrio...questo , la vostra epoca, non è tempo di guerra con lance e spade, è tempo di saggezza e amore. Questo dovete diffondere da Sovrane quali siete: amore, equilibrio, saggezza, fermezza, forza d'animo. Siete le eroine di questo mondo, noi donne lo saremo sempre. Continuate a ricordare le vostre origini e libratevi in aria. Io credo ancora in un equilibrio sano, ci credevo per Sparta, lo credevo possibile per la Grecia, lo credo possibile anche per la vostra epoca."

🌹 Grazie per questi preziosi consigli, grazie di averci parlato di te, grazie per essere stata qui. Porteremo la tua saggezza e tenacia nei nostri cuori.