Il Blog del Tempio della Grande Dea
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Il Monte Circeo e i suoi misteri

Monte Circeo e profilo di Circe

Ecco un luogo incredibilmente misterioso, reso celebre da Omero, Ulisse e ovviamente da Circe medesima, che, oltre alla denominazione, ha deciso di imprimere “fisicamente” il suo profilo sul promontorio a lei dedicato.


Il primo mistero riguarda la natura geografica stessa della zona, in quanto trattasi di un promontorio che però nell'Odissea viene descritta da Omero come un'isola (l'isola Eea, dimora di Circe). E' possibile pertanto che 3200 anni fa il livello del mare fosse più alto rispetto all'epoca attuale, oppure potrebbe trattarsi solamente di un'illusione ottica, in quanto anche oggi, osservando il promontorio da sud (ad es. da Fondi o Sperlonga) si ricava erroneamente l'impressione di trovarsi in presenza di un'isola.


"Circe Offering the Cup to Odysseus"

Circe: maga o Dea?


Figura dominante della zona, dalle origini anch'esse misteriose, in quanto, a seconda delle varie versioni, viene descritta come figlia di Elio e Perseide, o come figlia del Giorno e della Notte o, infine, come figlia dei sovrani della Colchide, Eete ed Ecate, Circe è passata alla storia come “maga”, in virtù degli incantesimi (causati da magici filtri di erbe) di cui sono stati vittime i compagni di Ulisse, trasformati in animali dopo aver assaggiato le bevande offerte dalla stessa Circe.


In realtà anche in questo caso ci troviamo evidentemente di fronte a una “diminutio” della figura femminile effettuata a posteriori, in quanto lo stesso Omero non si rivolge mai a lei in questi termini ma, nell'Odissea, l'appella solo ed esclusivamente come Dea (“...Circe dai riccioli belli, Dea tremenda con voce umana”).

Secondo la tradizione, Circe dimorava in un palazzo del “suo” monte, circondato da un fitto bosco, abitato da festose bestie selvatiche, che ricambiavano pienamente l'amore della Dea nei loro confronti.

Mettendo insieme tutti questi elementi, la figura di Circe appare ricomprendere diversi epiteti riferibili ad Afrodite (ad es. Pharmaka, Potnia Theron, Potnia Phyton, Peitho) al punto che, in epoca romana, la figura delle due Dee in alcuni periodi sembra quasi sovrapporsi. A testimonianza di ciò, il fatto che il promontorio del Circeo fosse anche noto come “promontorium Veneris” e, soprattutto, l'antico Tempio di Circe situato sulla sommità del promontorio (di cui non rimangono ormai che pochi resti), a cui successivamente è stato attribuito il nome di Tempio di Venere.


I misteri del Circeo


Ma i misteri del Circeo non sono finiti qui, come testimonia anche la rassegna fotografica qui di seguito


Immagine del Monte Circeo vista dalla spiaggia di Latina, si intravvede la figura di Circe (le gambe distese a sinistra)


Foto 2 – immagine più ravvicinata, si nota meglio il profilo di Circe, elegantemente adagiata sulle pendici del “suo” promontorio


Foto 3 e 4 – visuali panoramiche dal Monte Circeo


Foto 5 – nel fitto e (quasi) impenetrabile bosco di Circe


Foto 6 e 7: resti di mura ciclopiche, vestigia di un'antica civiltà megalitica che aveva posto una base sul Monte di Circe. È necessario approfondire l'argomento, ma potrebbe essere tali civiltà megalitiche fossero sviluppate ancora nell'era del Matriarcato


Foto 8: sito archeologico Grotta Guattari. In questo sito, nel 1938, venne scoperta un'importante necropoli risalente all'epoca dell'Uomo di Neanderthal. Purtroppo i ritrovamenti di Neanderthal erano avvenuti qualche decennio prima (nel 1855), altrimenti oggi si parlerebbe, molto più propriamente, di “Uomo del Circeo”.


Neanche a farlo apposta, pochi giorni dopo queste foto, nuovi importantissimi ritrovamenti sono avvenuti in questo sito.



Massimiliano Lucaroni



Grazie caro Massimiliano per questo reportage!

Dipinto: "Circe Offering the Cup to Odysseus" by John William Waterhouse

Public domain, attraverso Wikimedia Commons