Il Blog del Tempio della Grande Dea
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L'Ombelico di Venere

Articolo di Andrea Ranieri

“Ombelico di Venere” (Umbilicus rupestris) è così che viene chiamata tradizionalmente questa graziosa piantina, che ben ricorda il sensuale e dolce ventre dell’amabile Dea.

Come si evince dal nome latino, la possiamo trovare spesso in crepe e pertugi tra pareti rocciose e vecchi muri, come a volerli rendere ancor più suggestivi con la sua tondeggiante presenza.

Si tratta di una pianta diffusa in tutta Italia, sud ed ovest dell’Europa, con un periodo di fioritura che inizia già a febbraio nelle zone più calde e si protrae fino a giugno.
Un’erba che, come molte altre, incarna l’aspetto di Afrodite come dea guaritrice e “Potnia Phyton”, Signora delle Piante, perché nasconde innumerevoli e pregiate virtù e proprietà magiche e medicamentose. 

Nicolas Culpeper, noto medico, botanico ed astrologo del 1600, scrive nel suo “The English Physician”:

“il succo deve essere bevuto ed è molto efficace per tutte le infiammazioni, per rinfrescare lo stomaco, il fegato o le viscere: il succo del frutto e delle foglie, applicato esteriormente, guarisce i brufoli, il fuoco di Sant’Antonio e altre affezioni della pelle. Inoltre aiuta a guarire i reni doloranti, a causa dei calcoli, ma è anche diuretico e aiuta l'eliminazione della renella. Usato come un bagno, o trasformato in un unguento, calma il dolore e le vene emorroidali. Non è meno efficace nel dare sollievo ai dolori della gotta, della sciatica e aiuta nella cura dei noduli al collo o alla gola, chiamati il male dei re. Guarisce i geloni se massaggiati con il succo o unti con un unguento realizzato con le sue foglie. Può essere utilizzato per la cura delle ferite come emostatico, facendole guarire rapidamente”


Anche qui in Italia ritroviamo l’usanza comune nella medicina popolare di porre una foglia rovesciata sopra una bolla o foruncolo, per farlo velocemente maturare e sparire. Molto utile prima di un appuntamento!

Date le sue proprietà lenitive anche l’attuale cosmetica erboristica propone pomate, unguenti e saponi ottenuti dalla lavorazione delle sue foglie.
Ma non è solo la pelle del nostro viso a poter giovare dell’umbilicus, un altro dei suoi nomi è infatti “erba dei calli” ed è proprio per il benessere dei nostri piedi che la pianta può essere utilizzata come cataplasma applicato in loco.

Come se non bastasse le sue foglie sono anche commestibili! E possono essere utilizzate in insalate fresche per arricchirle con il loro sapore delicato. Come ci insegna la fitoalimurgia, le/i nostr* antenat* facevano largo uso di quelle che noi oggi chiamiamo spesso “erbacce” nella loro dieta quotidiana, ed è probabilmente questo uno dei motivi per cui era grande la loro sintonia con la terra e la natura. Nella visione del mondo sciamanica infatti mangiare una determinata pianta a lungo equivale ad assumermene i poteri spirituali incontrando il suo spirito o intelligenza. 

In Magia possiamo utilizzare questa pianta per lenire, guarire, per proteggere (dato che contiene ferro) e per centrarci nel nostro plesso solare/ombelico/baricentro.


Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Umbilicus_rupestris
https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=8048
https://www.biocitynatura.it/piante-selvatiche-per-la-salute-umbilicus-rupestris/